Sembra assurdo pensare che l’anno scorso, di questi tempi, la SAM Basket Massagno affrontava nella decima giornata di campionato l’Union Neuchâtel con soli sei punti in classifica. Winterthur, Losanna e Lugano erano state le uniche gioie fino al 18 dicembre e anche i neocastellani ci avrebbero inflitto l’ennesima sconfitta (94-107). Squadra spenta, difesa che definire ballerina era già tanto, insomma, tutto l’opposto di quanto stiamo vedendo quest’anno. Oggi, viaggiamo con la migliore difesa del campionato (il Monthey, secondo, è staccato di 87 pts. Praticamente una partita…), siamo quarti in classifica con 14 pts e, se facciamo due conti, fa specie vedere che la SAM dell’anno scorso aveva in questo periodo nemmeno la metà dei punti di quella di oggi e che a fine campionato ne aveva addirittura due in meno (12). Praticamente un altro mondo!
La SAM tra le grandi del campionato
Alla partita contro l’Union Neuchâtel del 18 dicembre scorso ci arrivammo dopo due sconfitte di fila: Basilea e Friborgo. Domani invece, la SAM potrà vantare tutt’altro andamento, con due vittorie nelle ultime due di campionato tra cui la prestigiosa vittoria nella stracittadina luganese. Ma non è tutto! Domani, alla Riveraine, non si tratterà di campionato ma bensì del quarto di finale di SBL Cup, la competizione riservata alle migliori sei squadre della LNAM. Ebbene si perché questo quarto posto in classifica ci permette entrare nella zona riservata ai VIP della lega, la SBL Cup appunto, che il prossimo 28 gennaio decreterà un vincitore nell’ormai appuntamento fisso di Montreaux. Una partita difficilissima quella contro i neocastellani, da dentro o fuori. Se si vince si va a in semifinale, altrimenti si ritorna a casa. L’ultimo acquisto dei gialloblù (Milovan Rakovic) fa paura solo ad immaginarselo davanti per chi, come chi scrive, fino a qualche anno fa (2010-2012) lo vedeva giocare con la maglia della Montepaschi Siena di coach Pianigiani…
Fabio Appavou un anno dopo Neuchâtel: quanti cambiamenti!
L’Union Neuchâtel rappresenta nel mondo SAM un momento particolare anche per Fabio Appavou che proprio al termine di quella partita di un anno fa decise a malincuore di appendere, fortunatamente solo per un breve periodo, le famose scarpette al chiodo.
“Fu un periodo molto difficile per me. La scuola stava entrando nel suo periodo più duro con il progetto semestrale che si faceva largo con prepotenza nel mio programma settimanale di studi (Fabio studia Ingegneria civile alla SUPSI). Mi chiedeva molto più tempo del solito ed in palestra i rapporti con l’allenatore (all'epoca dei fatti Renato Pasquali) non erano certo dei migliori.
La pallacanestro tutt’a un tratto era diventata insostenibile per me. Non avevo più la motivazione di un tempo. Andare in palestra ad allenarmi non rappresentava più un divertimento, ma era diventato un peso. Una cosa assurda se penso a quanto sono innamorato di questo sport. Quella però era la nuda e cruda verità e dovetti scegliere ciò che per me era più importante in quel momento. Al termine della sfida contro il Neuchâtel dissi a tutti che mi sarei ritirato (l'ultima partita fu quella contro il Boncourt del 6 gennaio 2017). Scelsi di concentrare tutte le mie energie sulla scuola e sono convinto di aver fatto la scelta giusta in quel periodo.
Sul finire della stagione cambiò la panchina e Gubitosa prese in mano la squadra. Ho un grandissimo rapporto con Robbi e bastò una sua telefonata per farmi fare di nuovo capolino in palestra. Qualche allenamento ogni tanto, scuola permettendo, e una manciata di minuti di partita giusto per riassaporare il palcoscenico dei grandi, nulla di più.
Arrivò l'estate e con lei ricominciarono gli appuntamenti fissi al campetto. Sentivo il richiamo della palla a spicchi finita oramai da tempo sopra l’armadio. Era come se mi guardasse con fare stupefatto. “Mbeh? Cosa aspetti a darmi una spolverata e portarmi a fare due tiri?!”
Il campo mi mancava, mi mancava lo spogliatoio, i ragazzi, la fatica, il rumore della retina dopo una bomba da tre… aah le bombe da tre! Quei pochi allenamenti di fine stagione avevano ridestato in me la passione per il basket. Verso la fine di agosto sentì Robbi (Gubitosa) al telefono e mi disse che avrebbe ripreso lui la squadra in mano dell’inizio. Non ci volle molto per buttare un paio di scarpe da basket in borsa e presentarmi al ritiro pre-stagione. “I am back” mi dissi!"
Ed oggi...
"Ho trovato un clima completamente diverso in squadra, molto più disteso. Robbi è stato capace di formare un bellissimo gruppo. Lavoriamo bene in allenamento ed in partita mostriamo una mentalità mai vista prima. Oggi, se prendiamo dei parziali in partita siamo capaci di fare gruppo e reagire mentre prima calavamo a picco. Piano piano, grazie soprattutto alla squadra e allo staff, pure io sto ritrovando il ritmo giusto [ottima prova contro Swiss Central con 6 punti, 2/3 da 3 pts e una grandissima difesa su Chatman]. Personalmente cerco sempre di farmi trovare pronto quando vengo chiamato in causa. Il mio obbiettivo primario rimane la difesa, poi se in attacco posso portare punti importanti ancora meglio.
Domani mi aspetto una gara scoppiettante sin dalla palla a due. Loro sono una squadra molto fisica e l’arrivo di Rakovic gli ha fatto fare certamente un’ulteriore salto di qualità. Sarà sicuramente un gran match."
Foto di ©Carlpx e ©Photobrusca
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