È dura, anzi, durissima. Iniziare a scrivere il riassunto di quanto successo questo pomeriggio alle SEM è un’impresa. A dire il vero, di cose da raccontare ce ne sarebbero molte. Le due squadre si sono date battaglia ed hanno fornito grande spettacolo ai numerosi presenti. Tuttavia, la mente non può che andare a quel maledettissimo minuto e mezzo del primo quarto quarto, quando in meno di 90 secondi la SAM ha perso per infortunio prima Roberson e poi Ongwae.
Quello è stato senza dubbio il momento della svolta. Ad onor del vero, infatti, possiamo dire di aver assistito a due partite. Quella prima del doppio infortunio - dove la SAM, seppur dopo soli 5’ di gioco, conduceva l’incontro per 13-6 - e quella dopo. L’uscita di scena della coppia di ULM si è riversata sugli spalti e sul parquet come una secchiata d’acqua gelida su di un fuoco rovente.
Il primo quarto, nonostante tutto, Massagno è riuscito a chiuderlo sotto solo di un punto (15-16) e fino alla metà della seconda frazione Appavou e Moore hanno tenuto in piedi la squadra (24-27 a 4’59) evidentemente frastornata dal vedere i suoi due migliori giocatori seduti in panchina doloranti. Dopodiché, però, i cerotti che arginavano la profonda ferita della SAM hanno ceduto e, grazie anche alla sublime prestazione di Brian Savoy (12 punti e 7 assists), gli ospiti hanno preso il largo fino al 29-40 della pausa lunga.
Il rientro in campo dei ragazzi è stato un overdose di speranza poiché sul parquet Gubitosa ha ritrovato anche Ongwae, che dopo aver stretto i denti si è presentato nello starting five del terzo periodo dando a tutti una grande iniezione di fiducia. È infatti grazie alla presenza del suo trascinatore che la SAM è riuscita incredibilmente a ritornare sotto nel risultato, chiudendo il quarto sul -5 (54-59). A guidare la rimonta è stato uno strabiliante Keon Moore che, tra triple, giochi da tre punti e palloni recuperati, ha scatenato la folla in tribuna e riportato i nostri sui neocastellani.
Insieme all’”American Sniper”, anche l’indomabile Kenneth Frease, autore di una partita da 19pts, 9 rimblazi e 5 assists. I due hanno provato a spingere la SAM anche nell’ultimo quarto ma piano piano la benzina si è esaurita, consentendo agli ospiti di rientrare a Neuchâtel con il vantaggio nella serie (70-78 il risultato finale).
Cara Dea, togliti quella benda!
Prima di passare all’analisi tecnico-tattica della partita, non possiamo che rivolgerci alla Dea bendata con la speranza che in Gara 2 tolga il velo dagli occhi e guardi dalla nostra parte. Due infortuni così pesanti dopo nemmeno 5 minuti dei Playoffs sono stati i colpi più pesanti incassati dalla SAM quest’oggi. Le condizioni di Ongwae fanno pensare di poterlo rivedere già mercoledì per Gara 2, mentre su Roberson rimangono grandi punti interrogativi. Entrambi sono stati vittime di una brutta storta e Justin sembra aver avuto la peggio. Non era certo l’inizio che speravamo, ma questo è quanto e bisognerà fare fronte alle difficoltà con il cuore e con l’orgoglio.
Troppe seconde chances
Nonostante la SAM sia stata privata delle sue due punte di diamante più preziose, la squadra non si è disunita e, dopo aver subito il colpo nel secondo quarto, ha serrato i ranghi ed è tornata in partita. La sconfitta però, è anche figlia di una scomoda statistica che vede i ticinesi troppo molli sotto canestro. Gli ospiti sono riusciti a strappare ben 11 rimbalzi in attacco ed hanno chiuso il parziale totale sul 38-23. Ben 18 sono stati infatti i punti concessi su seconda occasione (solo 5 per la SAM). Una statistica che dovrà assolutamente essere migliorata per Gara 2. Solo qualche accorgimento potrebbe addirittura riservare un altro epilogo.
Il tabellino della partita
SAM Basket Massagno: Aw 7, Martino 6, Ongwae 8, Appavou 5, Moore 25, Frease 19.
Union Neuchâtel Basket: Williamson 11, Mafuta 2, Savoy 12, Maruotto 3, Colon 8, Buljan 11, Ballard 21, Rakovic 10.
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